CENNI STORICI:
La chiesa della Santa Croce non esisteva prima del 1693, il toponimo era però ricordato, in quanto il sito doveva essere stato già occupato da una semplice croce. Era usanza comune in Sicilia, ancora fino al secolo scorso, dedicare una collina o un promontorio subito fuori l’abitato alla “Santa Croce del Calvario”. Nel sec. XVII infatti il luogo dov’è oggi la chiesa era periferico. Possiamo quindi immaginare una croce, sicuramente in ferro, non tanto piccola, infissa su un basamento in pietra.
La chiesa venne costruita solo per assolvere a funzione di cappella votiva, per il popolo e in particolare i numerosi contadini, che all’alba e poi al tramonto percorrevano l’adiacente “Discesa dell’Uliveto”, attuale via D’Annunzio, per recarsi ai campi. Questi dopo una breve preghiera, lasciavano all’interno una piccola parte del raccolto: olive, frutta, ecc… o più frequentemente un mazzetto di spighe o fiori. L’usanza sopravvisse fino ai primi decenni del sec. XX, malgrado la chiesa fosse già chiusa e in stato di abbandono.
Nel 1925, i proprietari dell’attiguo palazzo proposero l’abbattimento della chiesa per poter ampliare il loro immobile. La chiesa della Santa Croce, malgrado l’indubbio interesse storico-artistico, con pochissimi esempi simili nella Sicilia sud-orientale si è lasciata degradare al punto di rischiare il crollo. Inoltre nel corso degli anni ‘50 e ‘60 ha subito alcuni gravi deturpazioni. Nel Maggio 1996 hanno avuto inizio i lavori.
CARATTERISTICHE STRUTTURALI:
La chiesa della Santa Croce, è posta in posizione scenografica all’incrocio di quattro importanti vie, nella zona nord-orientale del centro storico. Ha singolare impianto ottagonale di m. 1.70 di lato, con diametro di m. 8.00. La facciata è rivolta a nord-ovest sul prospiciente largo (ex Santa Croce), i lati nord e nord-est prospettano sulla via D’Annunzio (ex Discesa dell’Uliveto), gli opposti lati danno invece su via Garibaldi. Gli otto angoli sono rinforzati da altrettante paraste di stile ionico. Il portale è delimitato da una coppia di lesene sempre di stile ionico, il tutto è sovrastato da un timpano spezzato.
Più in alto si trova il cornicione con il soprastante tamburo su cui si adagia la cupola, che è l’elemento più caratteristico della chiesa, questa è rivestita con piastrelle bianche, azzurre e blu mentre le costolonature sono evidenziate da coppi in ceramica di colore verde. Sui lati est, nord, ovest e sud si aprono quattro finestre (quella sul lato ovest è oggi murata). L’interno presentava un bel pavimento in ceramica di Caltagirone con decorazione barocche, asportato e poi fatto sparire nel 1970. A sx. dell’ingresso si trova ancora l’acquasantiera di rustica fattura. Notevoli tracce di affreschi, molto rovinati, sono visibili nell’intradosso della cupola e del tamburo. L’unico altare esistente venne asportato e distrutto in epoca imprecisata.
Testi curati da:
G. Iudicelli
Foto satellitari:
Google Maps
Realizzazione grafica, foto e adattamento testi:
Carnibella Salvatore, Gissara Daniela, Negrini Salvatrice, Raiti Rossana Tecla.
Servizio Civile Nazionale:
Prog. Miglioramento Francofonte 2009
O.L.P.:
Marino Giancarlo
UBICAZIONE:
Piazza Palermo (ex largo Santa Croce, facciata, lato nord-ovest).
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
M. Gaudioso. “Francofonte formazione urbanistica e sacra”. Catania Il 970.
AA. VV. “Francofonte: immagini a confronto”. Caltagirone 1986.
P. Giansiracusa, G. Iudicelli “I Quaderni del Mediterraneo”. Siracusa 1993.
Archivio Storico Comunale.
Last modified: 12 Giugno 2021