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San Sebastiano

22 Maggio 2021

San Sebastiano

Il culto a San Sebastiano in Francofonte, è di antichissima data, troviamo notizie della chiesa dedicata a Lui, che esisteva nel punto stesso nella quale oggi sorge la chiesa del Carmine, in vari documenti del 1569. La festa esterna fu trasferita alla terza domenica di maggio, come in atto avviene, e ricordava in piccolo, i festeggiamenti del 5 agosto in onore della Madonna della Neve. La vigilia, prima ancora dello spuntar del sole, veniva salutata con uno sparo chiassoso della «maschittiata» e il suono a festa delle campane di tutte le chiese del paese.

Allo spuntar del sole, la banda musicale suonava per le strade preceduta dalle due grandi bandiere di seta rossa con la bianca croce di Malta in mezzo. Una portata dalla «schiera dei maritati», l’altra dalla «schiera dei schetti» , gli uni e gli altri per il momento in ordine e d’accordo, per fare la questua per i festeggiamenti. Vicino la Chiesa, cerano i rivenditori di nastrini colorati, che li vendevano «a misura re pusa ro Santu». Gli acquirenti dopo averli fatti benedire, facendoli passare sul petto della statua, li legavano devotamente proprio attorno ai polsi; le donne invece all’interno dei corpetti, per scongiurare ogni pericolo ed ogni malocchio, sotto la protezione del Santo. Nel pomeriggio, si faceva la corsa dai barbieri, e all’imbrunire, si accendeva la grande luminaria. Si procedeva quindi alla solenne processione della S.Reliquia del Santo. All’una di notte venivano accesi i razzi colorati e i fuochi d’artificio. L’indomani giorno della festa, sempre al buio prima dello spuntar del sole, scampanio di tutte le campane delle Chiese, e sparo della «maschittiata». Poi arrivavano «i nuri», coperti semplicemente con una fascia di lino bianco accomodata agli inguini, come l’immagine del Santo, arrivavano di corsa, gridando «viva San Mastianu». Dopo la celebrazione della Messa solenne, aveva inizio la processione con il simulacro. All’uscita di chiesa erano a governare le aste coloro che hanno moglie, e, dopo aver fatto tre giri di rito su e giù per la strada principale, al convenuto punto della piazzetta delle Botteghelle, era consuetudine chi i «schetti» volevano il privilegio di impossessarsi delle aste. Molto era l’impegno e la violenza che mettevano i celibi per sopraffare i maritati gridando i primi Lascia il Santo!… Lascia il Santo!… rispondendo No!… No!… No!… gli altri.. Dapprima erano urti e strattoni e poi mano mano erano pugni e batoste.

 

 

Testi Curati da: A. Terzo, S. Iannello

Foto d’epoca: A.Terzo

Realizzazione Grafica e adattamento testi:

Carnibella Salvatore

Gissara Daniela

Negrini Salvatrice

Raiti Rossana Tecla

SERVIZIO CIVILE NAZIONALE – Prog. Miglioriamo Francofonte 2009

BIBLIOGRAFIA

Le Baronie di Chadra e Francofonte – M. Gaudioso

Francofonte immagini a confronto – Centro Studi M. Gaudioso

Il Festino d’ Agosto – A. Terzo

Don Liborio – A. Marcellino

Francofonte formazione urbanistica e sacra – M. Gaudioso

Feste Patronali in Sicilia – G. Pitrè

Archivio Chiesa Madre

Archivio Storico Biblioteca Comunale

O.L.P.

Marino Giancarlo

Last modified: 22 Maggio 2021

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